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Guida Galattica per Artefieristi 2020

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Finalmente.

Caro artista, amante dell’arte, collezionista, gallerista, curatore o appassionato, è un anno che aspettiamo questo momento…Arte Fiera 2020 è alle porte!

IN FIERA

La kermesse si svolgerà dal 24 al 26 gennaio 2020 (vernissage e press preview il 23 gennaio) con moltissime novità.  A iniziare dalla sede: sempre nel quartiere fieristico di Bologna ma, per la prima volta, nei padiglioni 15 e 18Ingresso Nord. Un cambio di location che permetterà di godere appieno delle innovazioni che caratterizzeranno questa 44˚ edizione di Arte Fiera.

La Main Section si caratterizza, come lo scorso anno, per l’attenzione alla cura e alla coerenza degli stand.

La principale novità di questa edizione della manifestazione è che la Main Section sarà affiancata da ben 3 sezioni su invito: Fotografia ed Immagini in movimento (la vetrina dedicata a video e fotografia, alla sua seconda edizione, affidata anche quest’anno alla piattaforma culturale Fantom), Pittura XXI – progetto inedito, curato da Davide Ferri, che punterà i riflettori sulla pittura contemporanea, offrendo una panoramica sulle figure emergenti e mid-career a livello nazionale e internazionale – e Focus, che sotto la guida di Laura Cherubini analizzerà l’arte della prima metà del XX secolo e i Post-War Master, con un’attenzione dedicata al rinnovamento e rivoluzioni nella pittura italiana tra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta.

Il Public Program riconferma i format di successo dello scorso anno: imperdibili il secondo capitolo di Courtesy Emilia-Romagna, le collezioni d’arte moderna e contemporanea del territorio curato da Eva Brioschi, e del progetto OPLA’ – Perfoming Activities seguito da Silvia Fanti di Xing, in cui si sviluppano performance con estrema attenzione ai linguaggi di ricerca nelle arti visive e nel teatro.

Eva Marisaldi sarà l’artista protagonista di Arte Fiera 2020 con un’opera creata ad hoc, intitolata Welcome, composta di due parti: la prima che accoglierà i visitatori all’ingresso della Fiera e la seconda itinerante e diffusa tra i padiglioni fieristici e la città di Bologna.

IN CITTA’

Siamo sempre aperte ai suggerimenti per ampliare l’elenco proposto, ma nella speranza di aiutarvi a non perdere mostre imperdibili, ecco un elenco dei nostri preferiti:

L’ottava edizione di ART CITY Bologna è sicuramente da seguire. Il programma, diretto per il terzo anno da Lorenzo Balbi – Direttore Artistico del MAMbo| Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – è davvero ricchissimo di mostre ed eventi.

  • DumBO | Romeo Castellucci. La vita nuova.

Tutti ne parlano, non tutti riusciranno ad assistere a quella che sembra LA performance dell’anno.  La performance è in lingua francese con i sopratitoli in italiano. Come partecipare?

I posti sono limitati, l’ingresso è gratuito con coupon da ritirare al MAMbo (via Don Minzoni 14, Bologna) oppure on-line su Eventbrite, a partire dal 19 gennaio dalle ore 10. L’ingresso è consentito esclusivamente ai possessori di coupon.
Al pubblico già in possesso di coupon è richiesto l’arrivo anticipato presso la biglietteria di DumBO per ritirare il proprio biglietto d’ingresso (dalle h 18.15 alle 18.45 per la performance delle h 19; dalle h 20.15 alle 20.45 per quella delle h 21). Oltre questi orari, i posti prenotati con coupon non cambiati con i biglietti d’ingresso saranno ceduti al pubblico in lista d’attesa.

Che vinca il migliore!

  • MAMbo | AGAINandAGAINandAGAINand + Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta + Ossi

Al MAMbo tripletta: fino al 3 maggio 2020, si potrà ammirare la mostra collettiva AGAINandAGAINandAGAINand, il riallestimento delle opere della collezione permanente con Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta, e Ossi, una installazione di Matteo Zauli, nata dal progetto di Claudia Losi.

 

  • Villa delle Rose | Interconnessioni | Antoni Muntadas

La prima mostra antologica di Antoni Muntadas realizzata in un’istituzione museale italiana presenta un’analisi trasversale (survey) del lavoro di Muntadas che va dai primi anni ’70 a oggi.

 

  • Padiglione de l’Esprit Nouveau | Damage | Control | Mika Taanila

Una selezione di videoinstallazioni mostra scenari futuribili della condizione umana in cui è indagata la natura ambivalente dei dispositivi tecnologici, rivelandone le implicite fragilità.

 

  • Studio Pozzati | Io sono un Pittore| regia di Angela Malfitano

L’omaggio alla memoria del grande artista Concetto Pozzati: Io sono un Pittore, performance teatrale con Massimo Scola, per la regia di Angela Malfitano, permette di entrare per la prima volta nello studio privato del Maestro attraverso vari incontri. Per tutte le informazioni scrivere a: inventariopozzati@gmail.com | tel. 392 1696262.

 

  • Teatro Comunale di Bologna – foyer Respighi | Orchestra. Studio #3 | Valentina Vetturi

Valentina Vetturi invita sette direttori d’orchestra a fronteggiarsi in cerchio dirigendo un pezzo di Maurice Ravel, il 26 gennaio 2020 dalle ore 11:00 alle 13:00.

 

  • Museo della Musica | Partiture Mute. Note a margine | Donatella Lombardo

Interessantissima mostra di Donatella Lombardo ha condotto uno studio su alcuni stralci di partiture di compositrici vissute in diverse epoche, intervenendo con una personale riscrittura fatta di leggere trame di fili colorati avvolti su spilli e fuselli, interpretandone in chiave spaziale ritmi, cromie, intensità.

 

  • Museo Davia Bargellini | Via libera per volare | Antonello Ghezzi

Il 2020 è l’anno in cui si celebra il centenario della nascita di Gianni Rodari e Antonello Ghezzi omaggia lo scrittore con il progetto Via libera per volare: un’esortazione a sognare. Il progetto prevede il suo culmine presso il Museo Davia Bargellini (fino al 29 gennaio) dove semafori, luci e specchi daranno vita a opere site-specific che giocheranno con la collezione permanente del museo e con l’opera di Luigi Mainolfi intitolata Per quelli che volano.

 

  • Spazio Carbonesi | Circular View| Silvia Camporesi

L’evoluzione dell’impianto di biometano a Sant’Agata Bolognese, attraverso la documentazione delle peculiarità architettoniche e i cambiamenti della struttura che produce combustibile rinnovabile dai rifiuti organici, è il tema da cui nasce e si sviluppa l’interessante esposizione fotografica promossa da Hera.

 

  • Fondazione del Monte di -Bologna e Ravenna + l’Oratorio di San Filippo Neri |3 Body Configurations, Claude Cahun, VALIE EXPORT, Ottonella Mocellin, + Nave Nodriza |Mostra collettiva + Eulalia Valldosera

Imperdibile mostra collettiva + intervento site specific a cura di Maura Pozzati.

 

  • Palazzo Bentivoglio | Vestimenti| Sissi

Palazzo Bentivoglio è sicuramente uno spazio per l’arte incredibilmente suggestivo e qui, Sissi, artista poliedrica bolognese acclamata in tutto il mondo, esporrà Vestimenti nello splendido Palazzo Bentivoglio dal 21 gennaio al 19 aprile 2020. La mostra, a cura di Antonio Grulli, raccoglie un’ampia selezione di sculture-abito dell’artista presentate attraverso un progetto installativo pensato appositamente per lo spazio..

 

  • Fondazione MAST |“Uniform into the work/Out of the work – La divisa del lavoro nelle immagini di 44 fotografi/ Walead Beshty. Ritratti industriali” | a cura di Urs Stahel

Fondazione MAST propone la nuova mostra collettiva, un progetto sulle divise da lavoro nelle immagini di 44 fotografi internazionali e un’esposizione monografica di Walead Beshty che raccoglie centinaia di ritratti di addetti ai lavori del mondo dell’arte incontrati dall’artista nel corso della sua carriera.

 

  • Centro Arti e Scienze Golinelli | U.MANO, la mostra – Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà

Non è in centro ma assolutamente da non perdere la mostra al Centro Arti e Scienze Golinelli: un’esposizione dove l’arte antica e contemporanea viene riletta attraverso le tecnologie più spettacolari.

 

  • Paradisoterreste | Tobia Scarpa_Dall’arte della misura silenziosamente. Un’ interpretazione acritica dell’opera “Melencolia I” di Albrecht Dürer | Tobia Scarpa

Un’occasione per visitare la galleria, spazio dedicato all’arte e al design d’autore, che presenta un inedito progetto artistico. Durante Arte Fiera la galleria sarà aperta dalle 11:00 alle 19:00.

 

  • Casa Saraceni | LUOGHI SOS-PESI| Luca Maria Castelli

Alla Fondazione Cassa Risparmio di Bologna, la mostra fotografica dell’artista Luca Maria Castelli. LUOGHI SOS-PESI testimonia come alcuni posti sono ancora Sos-Pesi in attesa di qualcuno ridia loro nuove energie e prospettive.

 

  • Galleria Maurizio Nobile | 10 Ragazzi per me |a cura di Alessandro D’Amico

Dieci artisti bolognesi under 25 esporranno 30 opere all’interno della galleria antiquaria coordinati da Alessandro D’Amico, sodale e studente del Polimoda di Firenze.

10 Ragazzi per me ha un filo conduttore, quello del ritratto, declinato con diversi medium e indagato da diverse discipline artistiche: pittura, scultura, fotografia, tatuaggi, moda e grafica.

 

Anche se servirebbero giornate di 48 ore e un post lungo cento pagine per celebrare la nostra città che si veste di bello e di arte, speriamo che questa nostra guida vi aiuti a vivere al meglio questa 44˚ edizione di Arte Fiera 2020!

Per conoscerne tutti gli eventi e tutti i dettagli, visita i siti dedicati Arte Fiera e Art City.

piazza santo stefano pollution laboratorio delle idee

Pollution 2018 – un progetto in cui abbiamo messo l’anima

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L’installazione Pollution 2018 nasce dalla collaborazione tra Iris Ceramica Group, la School of Sustainability e Laboratorio delle Idee e ripropone in chiave contemporanea lo storico evento del 1972.

pollution laboratorio delle idee piazza santo stefano bolognaPiazza Santo Stefano diventa ancora una volta la scena di Pollution: da Pollution a RefleAction. Dopo 46 anni dalle zolle di terra nasce un bosco che spacca in maniera dirompente i confini di una città, rappresentata metaforicamente dalla geometria definita di una lastra che si insinua nel disegno della piazza. Ma la stessa lastra è anche portatrice di una “riflessione” che rende l’uomo consapevole di essere parte di un ecosistema più grande. Se nel 1972 la terra stampata su una piastrella di ceramica era il simbolo della denuncia rispetto al contesto circostante, nel 2018 la natura emerge in maniera selvaggia da un suolo artificiale per riprendere i suoi spazi e conferire qualità alla vita sociale. L’installazione vuole quindi annullare le gerarchie che dominano lo spazio antropico della piazza e modificarne i consueti meccanismi di fruizione.

Lo spazio centrale della piazza diventa un’oasi naturale incontaminata dove è possibile percepire una migliore qualità dell’aria e un maggiore comfort.

Pollution 2018 vuole quindi parlare di futuro attraverso una riflessione che sia l’inizio di un’azione collettiva, che ci porti a ri-immaginare i nostri spazi urbani come ecosistemi con cui l’uomo entra in sinergia. È così che la grande sfida ambientale del nostro tempo diventa l’occasione di una rigenerazione di spazi, di modelli produttivi e di una società proattiva e vede nella denuncia del 1972 il punto di partenza.

Non solo, l’arte è ancora una volta interprete delle tematiche della contemporaneità, animando lo spazio ri-naturalizzato della Piazza.  Oggi sono la poesia, la musica e la danza ad aprire nuove visioni sullo spazio urbano, ispirandosi al luogo del bosco, protagonista dell’installazione Pollution 2018. Laboratorio delle Idee e Davide Rondoni hanno ideato Naturaumana, tre performance inedite di scrittura, movimento e ascolto sul tema dell’attraversamento ispirate al bosco, protagonista dell’installazione.

Potete leggere tutta la storia del progetto Pollution in quest’altra news qui.

Laboratorio delle Idee, attore del percorso di progettazione di Pollution 2018, si è occupato di:

  • Ideazione del progetto di comunicazione;
  • Coordinamento e supporto organizzativo;
  • Ricerca scientifica sulla mostra Pollution 1972;
  • Organizzazione del progetto espositivo Pollution 2018;
  • Produzione del materiale testuale e iconografico per gli strumenti online e offline;
  • Azioni di PR;
  • Organizzazione cocktail di inaugurazione nel chiostro di Santo Stefano
  • Attività di segreteria organizzativa;
  • Curatela di Naturaumana, tre performance per Pollution 2018
conferenza stampa Pollution 2018 - Pic Daniele Ferrero

conferenza stampa Pollution 2018 – Pic Daniele Ferrero

 

Cocktail inaugurale nel chiostro di Santo Stefano per Pollution 2018 - Pic Daniele Ferrero

Cocktail inaugurale nel chiostro di Santo Stefano per Pollution 2018 – Pic Daniele Ferrero

Performance "Nature's Revenge" di Valentino Corvino

Performance “Nature’s Revenge” di Valentino Corvino

laboratorio delle idee labidee arte fiera

Guida Galattica per Artefieristi 2018

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Arte Fiera 2018 torna ad accendere le luci della Bologna più cool..turale dal 2 al 5 febbraio, confermandosi punto di riferimento per l’arte Italiana, con importanti momenti di approfondimento dedicati ai singoli artisti e alla riflessione teorica. Dal 2 al 4 febbraio ART CITY popolerà la città di eventi e performance e occasioni speciali.

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giotto mostra laboratorio delle idee

[Portfolio] Mostra “Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto”

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Giotto e le arti a Bologna al tempo di Bertrando del Poggetto: una piccola ma preziosa mostra tesa alla valorizzazione del grande patrimonio del Museo Civico Medievale di Bologna, che ha fatto sistema con le altre strutture museali e monumentali cittadine. Un’esposizione di grande qualità, con un comitato scientifico di straordinario valore, che ha riportato la pittura gotica bolognese al centro del dibattito storico artistico. Read More

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Labidee Da Vedere: DAVID BOWIE IS

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C’è un evento in città assolutamente imperdibile, ed è la mostra DAVID BOWIE IS.

L’esposizione, partita da Londra nel 2013, dove ha registrato circa 1,4 milioni di visitatori, dopo essere stata a Chicago, San Paolo, Toronto, Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen, è approdata il 14 luglio a Bologna e sino al 13 novembre 2016 è visitabile al MAMbo, unica tappa italiana.

Con più di 300 oggetti del suo archivio personale, DAVID BOWIE IS sembra raccontare tutte le tonalità di un artista che osservando il mondo lo ha fatto proprio, reinterpretandolo e portandolo in scena con sé, attraverso di sé. Un’icona che ha incarnato al massimo livello lo spirito delle cinque decadi che ha attraversato. Uno dei rari che passando tra le ispirazioni della Storia, dell’Arte, del Design e della Performance, è riuscito dove altri non potrebbero mai: impersonare l’estro e gli stimoli della Cultura e restituirli al mondo alla massima evidenza.

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Il primo impatto, all’ingresso della mostra, è quello di un’immersione subacquea. Si prende fiato e lo si trattiene durante la visita intera, estraniati dalla folla e persi nella musica e nelle parole che dalle cuffie in dotazione accompagnano da una sala all’altra. Non ci sono pulsantini da schiacciare e numeri da ricondurre alle didascalie: la voce di Bowie –caldissima- arriva da sola, le note attaccano all’improvviso ma dolcemente, tutto inizia con precisione dove è previsto, come una colonna sonora perfettamente armonizzata al percorso.

DAVID BOWIE IS è un paesaggio multimediale, che attraverso video, musica e installazioni, accoglie nel processo creativo dell’artista.

Si parte dagli anni londinesi, quando David di cognome faceva ancora Robert Jones ed era un adolescente nei primi anni Sessanta che viveva una vita senza scossoni ma con un incontenibile bisogno di musica.

La stanza successiva è tutta dedicata alla nascita di una stella, o meglio di un universo intero. E’ il David di Space Oddity, di Major Tom e della Terra vista da lontano, del senso di isolamento generato da 2001: Odissea nello Spazio di Kubrick e dal primo allunaggio avvenuto appena una settimana dopo l’uscita del brano.

Seconda stella a destra, è la sala di Starman, con il testo scritto a mano incorniciato alla parete e una quinta specchiata in cui passa il video del provocante live a Top of The Pops nel 1972, mentre si erge in tutta la sua spettacolarità la tuta di Ziggy Stardust ispirata ai druidi di Arancia Meccanica: come disse Bowie “un’idea dada: violenza estrema, ma in tessuti liberty”.

Ma l’esposizione racconta anche la minuziosa ricerca di Bowie, che -è evidente- non delegava a nessuno alcun aspetto della sua Arte. Ogni oggetto della mostra rivendica una presenza costante del Duca Bianco, dalle scelte di stile (spettacolari gli abiti di Kansai Yamamoto e di Alexander McQueen –che in un biglietto si scusa tanto con David “per il ritardo nella consegna dei bozzetti” del cappotto Union Jack) alla grafica degli album, rigorosamente impostata, studiata e approvata da lui stesso, alla ricerca continua di nuove forme di composizione, come ad esempio la tecnica letteraria del cut-up perfezionata negli anni Novanta nel sorprendente Verbasizer, un software in grado di generare canzoni a partire da frasi random (come spiega magnificamente Bowie stesso qui).

In scena c’è dunque il performer, ma anche un Bowie più privato, quello che si ritira a Berlino con Iggy Pop tra il 1976 e il 1979 quando la fama ha un retrogusto di imposizione (gli anni di sperimentazione, di riscoperta della pittura e di normalità, un buen ritiro da cui nasce il capolavoro Heroes), o il Bowie che dimostra tutta l’abilità da mimo appresa da Lindsay Kemp in The Mask, l’angosciante prigionia di una maschera di sorrisi strappa-applausi messa su per troppo tempo.

Tanto altro è da vedere, leggere, ascoltare e ammirare in mostra e l’ultima sala –di cui è un crimine anticipare una descrizione- vi lascerà senza parole. DAVID BOWIE IS è un’esposizione in cui ci si perde, e con ogni probabilità è giusto che sia così, perché raccontare l’uomo e artista David Bowie è parlare di cinquant’anni che hanno fatto la Storia e che in una persona sola si sono fatti mito.

Forse è per questo che usciti dalla mostra il sapore che resta, al di là del genio e della celebrazione, è quello di una vaga malinconia, sapendo di aver perso qualcuno che avrebbe potuto raccontarci ancora quanto è magnifico potersi dire: “I don’t know where I’m going from here, but I promise it won’t be boring”.

 

Info
DAVID BOWIE IS
MAMbo, Via Don Minzoni 14 Bologna
Orari di apertura:
martedì, mercoledì, venerdì, domenica e festivi h 10.00 – 19.00 (chiusura biglietteria h 18.00)
giovedì e sabato h 10.00 – 23.00 (chiusura biglietteria h 22.00)
chiuso il lunedì
Tempo minimo di visita della mostra: 1 h.

MuSa - Museo di Salò

Labidee Da Vedere: “Da Giotto a De Chirico” al MuSa di Salo’

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Da Giotto a De Chirico. I tesori nascosti” è la mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, che lo scorso weekend sono andata a vedere in compagnia di mio fratello (animo da filosofo classico prestato al mondo dell’economia londinese). Come il titolo stesso suggerisce, il progetto nasce dal desiderio di mostrare i tesori “nascosti e protetti” delle più importanti collezioni private italiane. Si tratta quindi di un’esposizione che copre un arco temporale di oltre sette secoli attraverso una selezione di circa 180 opere.

Mostra Sgarbi 1

L’ultima mostra di Sgarbi che avevo visitato era stata “Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice”, allestita a Bologna, a Palazzo Fava, da gennaio a maggio 2015. Confesso che su questa mostra ero partita un po’ prevenuta (forse influenzata anche da tutte le polemiche che l’avevano preceduta), ma, alla fine, mi era piaciuta molto! Mi avevano colpito in particolare due cose, che poi ho ritrovato anche al MuSa di Salò: 1) allestimento essenziale ed elegante, 2) didascalie giganti.

Avendo l’animo da medievista, la mia sala preferita non poteva che essere la prima: per me, iniziare la visita di un’esposizione vedendo una Madonna attribuita a Giotto e un piccolo Crocifisso di inizio ’300 è come, per un uomo, vedere una partita di calcio dell’Italia che inizia con un rigore.

Mostra Sgarbi 2

Aggirandomi per le sale non mi sono certo mancati i grandi nomi, da Tiziano a Guido Reni, da Guercino a Guttuso, ma ad avermi colpito più di tutti è lo splendido San Vincenzo Martire di Ludovico Carracci: davvero un’opera di straordinaria bellezza.

Mio fratello, invece, si è scoperto fan di Simone Cantarini, presente in mostra con un potente Doppio ritratto. …Eccolo l’animo del filosofo che cerca la verità negli occhi di un uomo del ’600!

Mostra Sgarbi 3

Anche se nell’insieme la mostra è ben strutturata, l’ultima sezione ci ha un po’ spiazzati. Infatti, gli artisti del XX secolo sembrano sacrificati in pareti troppo piccole che li costringono su più livelli, dando un effetto d’insieme un po’ confuso.

Mostra Sgarbi 4

Comunque, alla fine della visita, resti con un buon ricordo: le sale sono fresche e spaziose, le opere sono poco conosciute e il personale è giovane e accogliente.

Non ho avuto modo di vedere i bagni (che come spiega qui il Direttore di Brera, James Bradburne, sono importantissimi), ma penso di essere realistica immaginandoli ordinati e puliti come tutta Salò.

 

Alcune considerazioni generali:

PRO

1.Una mostra a Salò. Trovo che allestire una bella mostra in un luogo di villeggiatura sia sempre un’idea fantastica. Durante l’estate, i Comuni che si affacciano sul Lago di Garda godono di un’affluenza massiccia di turisti e, poiché il giorno di pioggia/noia/insofferenza può sempre capitare (anche in vacanza!), avere a disposizione una valida alternativa culturale al divano di casa è un dono prezioso.

2.La comunicazione. Impossibile arrivare al Lago senza sapere della mostra allestita al MuSa: ci sono manifesti e locandine ovunque. Praticamente, è la prima cosa che si vede arrivando dall’autostrada. Perfetto.

Mostra Sgarbi 53. Le didascalie. Ormai, l’avrete capito, queste didascalie mi son proprio piaciute! A occhio direi che avessero almeno 30 cm di larghezza: il che significa poterle leggere senza doversi chinare, inforcare gli occhiali o sgomitare con gli altri visitatori. Ultimamente, ci si imbatte spesso in didascalie minuscole, figlie di una visione estetica che mette al centro l’opera invece del visitatore; ovvero, ideate dalla mente del curatore e non dell’organizzatore. Per fortuna, non è questo il caso.

CONTRO

1.Il titolo della mostra. “Da Giotto a De Chirico”… Il primo pensiero di qualcuno che ha studiato storia dell’arte non può che essere “Aiuto!” Detto questo, capisco che il grande pubblico, anche di stranieri, ha bisogno di titoli facili. Marco Goldin docet.

2.Il costo del biglietto. Ben €16 il costo del biglietto intero, €14 il ridotto. Cominciano a essere soldini! Purtroppo per qualcuno è sicuramente un prezzo proibitivo; immagino ad esempio una famiglia di 3 persone: 2 adulti €32 + 1 bambino (sopra i 6 anni) €14 = €46…

3.L’audioguida. Carina l’idea di sentire la voce di Sgarbi che spiega le opere esposte. Tuttavia, le spiegazioni sono molto molto essenziali: nella maggior parte dei casi non aggiungono un granché alle didascalie. Per chi volesse approfondire la conoscenza di determinate opere non resta che affidarsi al catalogo. Tuttavia, è da elogiare il fatto che l’audioguida sia disponibile anche in inglese e tedesco.

 

INFORMAZIONI PRATICHE

MuSa Via Brunati, 9 – Salò (BS)

Visitabile dal 13 aprile al 6 novembre 2016

 

Orari:

Fino al 31 Agosto → mar-ven: 10.00-20.00; sab-dom 10.00-22.00

Settembre → mar-ven: 10.00-18.00; sab-dom 10.00-20.00

Ottobre-Novembre → mar-dom: 10.00-18.00

 

Costi:

Biglietto intero: €16

Biglietto ridotto: €14

Gruppi scolastici: €12

 

Catalogo: edito da Maggioli Editore, €49

 

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Labidee Da Vedere: “La figura mancante” a Santa Maria della Vita

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A Bologna ci sono tre luoghi imprescindibili per qualunque turista: il complesso di Santo Stefano, la Basilica di San Domenico e il Santuario di Santa Maria della Vita. Quest’ultimo, in particolare, è una vera chicca: chi entra non può non rimanerne affascinato.

Inoltre, il Santuario custodisce quello che è uno dei capolavori della scultura del Quattrocento italiano: il Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca. E’ senza ombra di dubbio una delle opere che meglio rappresenta l’arte locale tra medioevo e rinascimento: la forza espressiva che sprigiona ogni figura del gruppo scultoreo non ha pari nell’arte italiana dell’epoca. E’ proprio quella drammaticità che ha sempre contraddistinto l’arte bolognese dalla composta arte fiorentina. Quell’urgenza di vivere. Basti guardare la drammatica corsa di Maria Maddalena sull’estrema destra. Quell’urlo… sembra proprio di poterlo sentire.

E’ da questo gruppo scultoreo che nasce il progetto fotografico “La figura mancante” di un giovane studente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: Giuseppe Anthony Di Martino.

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Abbiamo conosciuto Giuseppe in occasione della biennale di Foto/Industria, durante la quale si è occupato di mediazione culturale all’interno della mostra di Pierre Gonnord. Chi meglio di un giovane fotografo poteva spiegare al pubblico lo sguardo di un grandissimo maestro?

Chissà se proprio durante la biennale è nata l’ispirazione per la mostra!
“La figura mancante” nasce dalla ricerca dell’ipotetica ottava figura che in origine andava a completare il gruppo scultoreo. L’artista attende pazientemente che lo sguardo dei visitatori incontri le sette figure del Compianto generando un intimo rapporto tra lo spettatore e l’opera e catturando quest’attimo con il suo obiettivo. Il risultato è un autentico esempio di “partecipazione attiva”.

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La mostra è composta da sette piccole fotografie in bianco e nero, di formato quadrato, montate su pannelli di color grigio chiaro. L’allestimento è creato su un gioco di luci che fanno da tessuto narrativo. Il dialogo tra spettatore-fruitore e opera stessa genera quello che l’artista definisce “osservazione dell’osservazione”.

L’esposizione diventa così un’originale lettura contemporanea dell’opera quattrocentesca e un felice pretesto per tornare a godersi, ancora una volta, Santa Maria della Vita.

A noi di questa mostra è piaciuto tutto: l’idea, le opere, l’allestimento e, l’avrete capito, l’artista!

“La figura mancante”

Museo della Sanità e dell’Assistenza

Complesso monumentale di Santa Maria della Vita

Via Clavature 8-10, Bologna

30 Aprile – 15 Maggio 2016

Ingresso gratuito

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Arte Fiera 2016. Cosa vedere, dove andare

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Un’edizione speciale e tantissime occasioni per festeggiarla. Arte Fiera compie 40 anni e lo fa in grandissimo stile, con un calendario di eventi in Fiera e in città per un’immersione straordinaria nell’arte moderna e contemporanea. Una vera e propria maratona che avrà il suo apice nella notte di Sabato 30 gennaio con l’amatissima ART CITY WHITE NIGHT, la notte bianca dell’arte.

Come ogni anno, nell’ultimo weekend di Gennaio, Bologna diventa un palcoscenico unico di arte e cultura, tutto da scoprire. Noi siamo prontissime alla sfida, e vogliamo condividere con voi i nostri coup de cœur, quegli appuntamenti che ci incuriosiscono di più, per i contenuti e per i luoghi che li ospitano. Un vademecum personale e certamente non esaustivo, ma che possa essere una piccola bussola d’orientamento per non lasciarsi travolgere dall’indecisione!

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ART CITY

Matthew Barney & Jonathan Bepler. River of Fundament
Teatro Comunale di Bologna | Largo Respighi 1
Venerdì 29 gennaio h 17.30
Evento promosso da BolognaFiere e Teatro Comunale di Bologna
In collaborazione con Istituzione Bologna Musei

ARTE FIERA 40. Lo sguardo delle Gallerie sulla grande arte italiana
Pinacoteca Nazionale di Bologna | Via Belle Arti 56
29 gennaio – 28 marzo 2016
Mostra a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni Promossa da BolognaFiere

ARTE FIERA 40. Storia di una Collezione
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Via Don Minzoni 14
Inaugurazione 29 gennaio, ore 14.00
Fino al 28 marzo 2016
Mostra a cura di Giorgio Verzotti e Claudio Spadoni Promossa da BolognaFiere

OFFICINA PASOLINI
MAMbo | Via Don Minzoni 14
Fino al 28 marzo 2016
Mostra promossa da Fondazione Cineteca di Bologna e Istituzione Bologna Musei in collaborazione con Università di Bologna – Scuola di Lettere e Beni Culturali nell’ambito del progetto speciale Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna

LUCA LANZI. Eikon
Collezioni Comunali d’Arte | Palazzo d’Accursio, piazza Maggiore 6
Fino al 3 aprile 2016
Mostra a cura di Sabrina Samorì, promossa da Istituzione Bologna Musei

ANDREA SALVATORI. Gli specchi dovrebbero pensare più a lungo prima di riflettere
Museo Davia Bargellini | Strada Maggiore 44
Fino al 10 aprile 2016
Mostra a cura di Sabrina Samorì
Promossa da Istituzione Bologna Musei

NICOLA SAMORI’. Gare du Sud
Teatro Anatomico dell’Archiginnasio | Piazza Galvani 1
Fino al 1 febbraio 2016
Progetto a cura di Chiara Ianeselli
Promosso da Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna | Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio

GIUSEPPE MASTRANGELO. Siamo in rete
Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio – Cappella di Santa Maria dei Bulgari | Piazza Galvani 1
Progetto a cura di Paola Goretti
Promosso da Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna | Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio In collaborazione con LIGHT STUDIO – Milano e PANSTUDIO architetti associati – Bologna

TERRA PROVOCATA. Percezione della materia e concetto nella materia
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna | Via delle Donzelle 2
Fino al 20 marzo 2016
Mostra a cura di Matteo Zauli e Guido Molinari
Promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
In collaborazione con Museo Carlo Zauli – Faenza e Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Medievale

SISSI. L’imbandita
Oratorio di San Filippo Neri | Via Manzoni 5
Domenica 31 gennaio h 19.30
Performance a cura di Maura Pozzati
Promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in collaborazione con UniCredit Group

PIETRO POPPI E LA FOTOGRAFIA DELL’EMILIA
Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale | Via Nazario Sauro 20/2
Fino al 28 febbraio 2016
Mostra a cura di Cinzia Frisoni
Promossa da Genus Bononiae. Musei nella Città e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

JAKOB TUGGENER. Fabrik 1933 -1953 | Nuits de bal 1934-1950
MAST – Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia | Via Speranza 42
27 gennaio – 17 aprile 2016
Mostra a cura di Martin Gasser e Urs Stahel Promossa da Fondazione MAST
In collaborazione con Fondazione Jakob Tuggener – Uster e Fondazione Svizzera per la Fotografia – Winterthur

ARTE E SCIENZA. Un percorso tra opere selezionate dalla Collezione Golinelli
Opificio Golinelli | Via Paolo Nanni Costa 14
29 – 30 – 31 gennaio 2016
Evento promosso da Fondazione Golinelli

MARY BAUERMEISTER, FRANCESCA PASQUALI,  fuse*. FLUX – US
CUBO Centro Unipol BOlogna | Piazza Viera De Mello 3
27 gennaio – 16 aprile 2016
Mostra a cura di Angela Memola e Pascual Jordan Promossa da CUBO Centro Unipol BOlogna

ON 2016. DOPO, DOMANI
Progetto a cura di Martina Angelotti Promosso da ON
In collaborazione con Comune di Bologna
Con il sostegno di fUNDER35

Ludovica Carbotta
Monowe | Parco del Cavaticcio, ingresso da via del Porto, via Fratelli Rosselli, via Azzo Gardino
24 gennaio – 28 febbraio 2016
Adelita Husni Bey. Quattro atti sul lavoro
Palazzo d’Accursio – Cappella Farnese | piazza Maggiore
30 – 31 gennaio 2016

LARGO ALL’AVANGUARDIA
Progetto promosso da Dynamo – la Velostazione di Bologna, FRONTIER – The Line of Style – IsArt – Liceo Artistico Francesco Arcangeli

Luca Barcellona
Dynamo – la Velostazione di Bologna | Via Indipendenza 71
Dal 14 gennaio 2016
Presentazione dei progetti finalisti
IsArtCentro di documentazione della Didattica delle Arti | Via Cartoleria 9
Inaugurazione sabato 29 gennaio h 17.00

IL SILENZIO DOPO
Fondazione Collegio Artistico Venturoli | Via Centotrecento 4
29 – 30 – 31 gennaio 2016
Progetto a cura di Massimo Marchetti
Promosso da Fondazione Collegio Artistico Venturoli

COSTRUZIONI PER UNA NATURA VIVA
Fondazione Zucchelli SPAZIO | Vicolo Malgrado 3d
29 – 30 – 31 gennaio 2016
Mostra a cura di Beatrice Buscaroli, Giovanna Caimmi, Walter Guadagnini Promossa da Fondazione Carlo, Carolina, Bianca e Santina Zucchelli

Sabato 30 gennaio h 18.00
Inaugurazione con intervento musicale di allievi del Conservatorio di Musica “G. B. Martini” di Bologna
Fondazione Zucchelli | sede Strada Maggiore 90

ANDY WARHOL. Ladies and Gentlemen 1975 – 2016
Galleria Cavour 1/ilm | ingresso Via Farini
25 gennaio – 2 febbraio 2016
Mostra promossa da Password Onlus e Spirale d’idee – Contemporary Concept In collaborazione con Consorzio e Proprietà Immobiliari di Galleria Cavour Con il patrocinio di Confcommercio Ascom Bologna
Con il sostegno di Deutsche Bank e Ducati Motor

CLAUDIO PARMIGGIANI. Campo dei Fiori
PIERO PIZZI CANNELLA. Cattedrale

Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale | Via Nazario Sauro 20/2

ART CITY WHITE NIGHT

Cocktail Tributo ad ALEX ANGI
Sabato 30 gennaio h 18 – 22
ALTIEBASSI | Via de’ Toschi 11/a

Landschaften, Raumschiffe und andere Wunder/Berlin
Paesaggi, astronavi e altre meraviglie/Berlino
26 gennaio – 17 febbraio 2016
Goethe Zentrum – Istituto di Cultura Germanica | Via De’ Marchi 4

VIRUS: The Plastic Age
30 gennaio – 31 marzo 2016
OREA MALIA’ | Via Ugo Bassi 15

Ladies and Gentlemen, Andy Warhol 1975 – 2016
25 gennaio – 2 febbraio 2016
Galleria Cavour | Galleria Cavour 1/ILM ingresso via Farini

A.A. RUCCI – Personale
29 – 30 gennaio 2016
HOST Clothing Bologna | Galleria Falcone e Borsellino 1/b

ALL AT SEA
29 – 31 gennaio 2016
Palazzina Liberty dei Giardini Margherita | Piazzale Jacchia 1

Animalia
30 gennaio – 29 febbraio 2016
I Volpini | Via Santo Stefano 10

Brioches Couture
29 – 31 gennaio 2016
Rosarose Bistrot | Via Clavature 18/b

CACHE-CACHE di Amandine Samyn
27 Gennaio – 13 Febbraio 2016
CHIARACASTELLICASA | Piazza Aldrovandi 1 B

CROCIFISSIONI/CRUCIFIXIONS: Francis Bacon, Hermann Nitsch, Concetto Pozzati
21 gennaio – 21 febbraio
Palazzo Montanari | Via Galliera 8

Sabato 30 gennaio, alle ore 20:00 presentazione dell’opera “The Crucifixion of the Artist” by Federico Clapis

Cuoghi-Corsello “ISAbella”
30 gennaio 2016
Chiesa di SS Cosma e Damiano | Via Begatto

FERRAGAMO’S CREATIONS
30 gennaio 2016
Ratti | Via Clavature 15

First View Exhibition by Giulio Cassanelli
30 Gennaio 2016
L’Inde Le Palais Men’s Store | Via De’ Foscherari 19/C

FOCUS ON
23 gennaio– 01 febbraio 2016
Complesso Torre Alberici – Casa della Gabella | Piazza Della Mercanzia 3/A

FUINATO – LUCI DI TRAVERSO
24 gennaio – 13 febbraio 2016
Antichità Barberia | Via Barberia 8

Impara l’arte e mettila da Party
30 gennaio 2016
Mercato delle erbe (Altro?) | Via Ugo Bassi 23-25

KATZUMA + BBS @ Dynamo
30 gennaio 2016
Dynamo – La Velostazione di Bologna | Via dell’Indipendenza 71/Z

Mostra Collettivo Artisti Irregolari Bolognesi
29 gennaio – 1 febbraio 2016
Mercato di Mezzo | Via Clavature 12

Né qui né altrove
28 – 31 gennaio 2016
Palazzo Bevilacqua Ariosti | Via d’Azeglio 31

The Party – ASCOM
sabato 30 gennaio 2016
After dinner 22.00-02.00 con dj set e architectural mapping
Palazzo Segni Masetti | Strada Maggiore 23